Libri di Luciano Manicardi - libri Rivista del Clero Vita e Pensiero (2)

Luciano Manicardi

Luciano Manicardi
autore
Vita e Pensiero
Luciano Manicardi è monaco della comunità di Bose. La sua riflessione, attenta all’intrecciarsi dei dati biblici con le acquisizioni più recenti dell’antropologia, riesce a far emergere dalla Scrittura lo spessore esistenziale e la sapienza di vita di cui è portatrice. 
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Titoli dell'autore

Riforma della Chiesa: quali condizioni spirituali? digital Riforma della Chiesa: quali condizioni spirituali?
Anno: 2015
Lo spirito e la prassi di rinnovamento che stanno caratterizzando il pontificato di papa Francesco hanno ridato vigore a un’istanza spirituale costitutiva della Chiesa, quella della riforma, che lungo la storia si è ripetutamente espressa come ricerca della fedeltà al Vangelo...
€ 3,60
Simeone, la vecchiaia e la fede. Una lettura del «Nunc dimittis» digital Simeone, la vecchiaia e la fede. Una lettura del «Nunc dimittis»
Anno: 2015
Il testo di Luciano Manicardi, monaco della comunità ecumenica di Bose, introduce al celebre brano lucano del Nunc dimittis nella modalità di una intensa meditazione più che in quella di uno studio esegetico...
€ 3,60
Liturgia e carità. L’originalità della sintesi eucaristica digital Liturgia e carità. L’originalità della sintesi eucaristica
Anno: 2014
Luciano Manicardi, monaco della comunità ecumenica di Bose, articola in queste pagine un nucleo centrale del cristianesimo...
€ 3,60
Gesù di Nazaret, il grande narratore digital Gesù di Nazaret, il grande narratore
Anno: 2014
L’abitudine della gran parte dei credenti all’ascolto solo liturgico, quindi frazionato, delle Scritture, ha fatto perdere la percezione del loro impianto fondamentalmente narrativo. Eppure Gesù è stato un grande narratore e ancor più è stato il ‘grande narrato’, in sintonia con la grande tradizione biblica veterotestamentaria che dice Dio principalmente raccontando una molteplicità di storie. La narrazione infatti, afferma Luciano Manicardi, monaco della comunità ecumenica di Bose, possiede una caratteristica unica, la sua forza «consiste nella sua capacità di dare senso. Non è la cronaca dei fatti […] Nel racconto i fatti divengono umani, cioè una trama di eventi significativi». Ciò vale in modo eminente per i vangeli, scritti in una forma letteraria che esprime al meglio la novità portata dal cristianesimo. «Essa postula un rapporto particolare con il lettore in quanto tende al suo coinvolgimento, alla sua decisione di fede, alla conformazione del suo cammino esistenziale al cammino compiuto da Cristo stesso. I vangeli sono racconti che prendono per mano il lettore e lo invitano a un viaggio trasformativo». Accostare narrativamente i vangeli – sostiene con acume Manicardi – non è un’opzione ermeneutica fra le altre, ma rappresenta la condizione per comprendere la fede come una storia personale, che coinvolge tutta la persona, storia di una relazione che coinvolge i credenti in una comunità, in una storia vicenda sempre in divenire.
€ 4,00
Credere per vivere digital Credere per vivere
Anno: 2013
€ 4,00
Giuseppe, «uomo giusto» (Mt 1,19).Dalla paternità di Giuseppe alla paternità oggi digital Giuseppe, «uomo giusto» (Mt 1,19).Dalla paternità di Giuseppe alla paternità oggi
Anno: 2012
I vangeli parlano poco di Giuseppe, «padre» di Gesù. Lo studio di Luciano Manicardi, monaco di Bose, scava nelle parole del racconto di Matteo per individuare i tratti della singolare paternità di Giuseppe che, priva del momento generativo in senso biologico, si sostanzia invece nell’accompagnamento, nel servizio e nella prossimità al fi glio, «quel cammino educativo che normalmente è ben più problematico dell’atto di rendere incinta la donna». Precisamente nella decisione di accogliere Maria e suo fi glio si comprende l’essere «giusto» di Giuseppe, che in questo processo di discernimento non solo si pone in sintonia con le paradossali logiche secondo cui Dio ha guidato la storia della salvezza, ma realizza quella giustizia della fede che ha molto da dire sulla paternità. Essa infatti si nutre di un volere giusto, sa portare su di sé la sofferenza dell’altro, è prassi d’accoglienza, è profezia e coraggio che sa integrare anche le dimensioni inconsce della persona. Inaspettatamente forse, la lettura di Manicardi riesce a sbalzare una ricca fenomenologia della paternità di Giuseppe, caratterizzata da un’evidente dimensione di universalità: egli è «il padre che sa vivere la paternità perché spoglia la paternità di ciò che di violento, aggressivo, ma anche di paura e di autodifesa vi può essere nell’esercizio della paternità».
€ 4,00
Il libro di Rut: la via buona verso il Messia digital Il libro di Rut: la via buona verso il Messia
Anno: 2012
Il piccolo libro di Rut ha richiamato molti lettori in questi ultimi anni, attirati dalla narrazione di una vicenda carica di grande umanità, dove la discreta presenza divina si muove sottotraccia, nascosta nell’agire giusto dei protagonisti. La lettura che ne fa Luciano Manicardi, monaco di Bose, mira a sottolineare come le dinamiche di redenzione si realizzano nella storia attraverso le azioni degli uomini. Dio appare così misteriosamente all’opera nelle pieghe della vita e della responsabilità umana. Questa chiave interpretativa integra la lettura che tendeva ad assorbire la ricchezza della vicenda narrata dal libro di Rut nel tema messianico della discendenza davidica, evidenziando la centralità dell’agire umano, e in particolare femminile: «Potremmo dire che la nascita del Messia David è preparata da una pratica di umanità in cui giustizia e bontà si incontrano e si abbracciano. Sulla scia dell’interpretazione cristiana tradizionale leggeremo Rut come libro che dice qualcosa sulla prassi messianica come prassi di umanità».
€ 4,00
L'invenzione della prossimità digital L'invenzione della prossimità
Anno: 2011
Farsi prossimo è il titolo di uno dei più noti e incisivi piani pastorali del card. C.M. Martini, i cui effetti sono ancor oggi vivi nella diocesi milanese. Luciano Manicardi, monaco di Bose, ne rilegge il messaggio di fondo, prendendolo a spunto per un approfondimento del tema della carità nella situazione attuale. Oggi infatti è sempre più chiaro che «la questione del prossimo è la questione dell’umano» e che, di fronte all’inumano che si manifesta in mille forme, la carità vuole anzitutto custodire la dignità di ogni singolo uomo. Si tratta di una convinzione che la Bibbia conosce da sempre e che rilancia alla coscienza credente impegnandola a riconoscere e a ‘vedere’ le tante situazioni nelle quali la dignità dell’uomo è vilipesa, umiliata, costretta alla vergogna. Prossimità è infatti disponibilità a farsi vicino, a muoversi da dove si è, è un’azione, non uno stato. Ricordava il card. Martini nella sua lettera: «Il prossimo non esiste già. Prossimo si diventa. Prossimo non è colui che ha già con me dei rapporti di sangue, di razza, di affari, di affinità psicologica. Prossimo divento io stesso nell’atto in cui, davanti a un uomo, anche davanti al forestiero e al nemico, decido di fare un passo che mi avvicina, mi approssima».
€ 4,00
Futuro interiore. Immaginazione e creatività per un’alleanza fra generazioni digital Futuro interiore. Immaginazione e creatività per un’alleanza fra generazioni
Anno: 2011
Difficoltà ad accedere a un lavoro che non sia precario, alla casa, crescente innalzamento dell’età d’ingresso nella vita adulta e nella stabilizzazione dei rapporti affettivi: i giovani vedono il proprio futuro con sempre maggiore incertezza. Luciano Manicardi, monaco di Bose, si lascia interrogare, ben oltre le questioni congiunturali, dal senso profondo della difficoltà che segna il rapporto dei giovani col futuro, esplorandone la poco frequentata dimensione interiore. L’idea di fondo è che «il futuro di cui siamo alla ricerca forse non è neanche così lontano da noi: il futuro è potenzialità nei giovani ed è responsabilità negli adulti». Questa prossimità richiede atteggiamenti che giovani e adulti sono chiamati a coltivare in vista di un’alleanza che apra alla speranza. Ciascuno per la sua parte: i giovani andrebbero incoraggiati a credere che il futuro che ricercano «giace nell’interiorità, è a portata di mano se solo si osa l’avventura della vita interiore, della conoscenza di sé, e dunque dell’educazione, del primato accordato ai valori umani».Agli adulti invece va ricordato che declinare il futuro significa anzitutto assumersi la responsabilità per la cura del futuro degli altri, coltivare capacità di ascolto, dare fiducia, saper promettere.
€ 4,00
l'invidia. Forme antiche e nuove. II digital l'invidia. Forme antiche e nuove. II
Anno: 2010
Completiamo qui la pubblicazione dell’interessante saggio di Luciano Manicardi, monaco della comunità ecumenica di Bose. Dopo aver analizzato la dimensione sociale dell’invidia, il saggio riporta testimonianze letterarie, filosofiche, teologiche e storico-artistiche, proponendo una ricca fenomenologia dell’invidia. L’approccio descrittivo lascia il posto, nella parte finale, all’interrogativo su come porre rimedio alla potenza di questo sentimento. Dopo aver evidenziato un risvolto potenzialmente ‘costruttivo’ dell’invidia («nell’invidia possiamo cogliere l’aspetto di insofferenza verso i propri limiti. Se questa insofferenza diventa spinta al loro superamento, dunque lavoro su di sé, può mostrarsi come elemento positivo»), l’Autore suggerisce alcuni consigli spirituali – esercitarsi nell’alterità, accettare se stessi, elaborare i propri lutti – per far fronte agli aspetti più dirompenti di questo potente sentimento dell’uomo.
€ 4,00
L'invidia. Forme antiche e nuove. I digital L'invidia. Forme antiche e nuove. I
Anno: 2010
Inserita nell’elenco dei cosiddetti ‘vizi capitali’ già nel V secolo, l’invidia è divenuta oggi un tratto della personalità socialmente accettato; anzi, promossa in particolare dai meccanismi della pubblicità, viene presentata quasi fosse una qualità. Eppure, come già Dante aveva intuito collocando gli invidiosi nel purgatorio, chi è preda dell’invidia ne è anzitutto vittima: essa infatti amareggia in profondità la vita di chi la prova. Si comprende così come una riflessione sull’invidia abbia un profondo significato morale e spirituale, che travalica il profilo individuale della vita virtuosa e investe i tratti pubblici del costume diffuso. Luciano Manicardi, monaco della comunità ecumenica di Bose, affronta il tema interrogando anzitutto le testimonianze depositate in opere letterarie, artistiche, filosofiche, psicanalitiche che in epoche antiche o recenti hanno scrutato questo luogo doloroso dell’esperienza umana. Per questa via siamo condotti lungo un affascinante viaggio che permette di cogliere il tema da prospettive e sensibilità diverse e di proporre numerose suggestioni utili alla comprensione dell’animo umano. Pubblichiamo qui la prima parte del saggio, centrata sulla dimensione sociale dell’invidia. La seconda parte verrà ospitata sul numero di maggio.*
€ 4,00
La divina immaginazione. L’estro dell’agire di Dio nella creazione e nella storia digital La divina immaginazione. L’estro dell’agire di Dio nella creazione e nella storia
Anno: 2009
L’immaginazione, caratteristica dell’agire di Dio nella creazione e nella storia, è dimensione ineliminabile sia della scrittura biblica sia soprattutto della struttura dell’uomo che, in quanto imago Dei, è anche homo imaginans. Essa dà voce al linguaggio del desiderio umano, è anticipazione del futuro e invenzione di orizzonti, apre al pensiero di sé e della Chiesa al futuro; non è quindi attività oziosa o inutile. Obiettivo di questo contributo del monaco di Bose Luciano Manicardi è proprio di ribadire la dimensione teologica e antropologica della spesso bistrattata facoltà dell’immaginazione. Lo scritto è parte di un volume di prossima uscita1 (Sogni da prete, a cura di A. Sabatelli, EDB, Bologna) che raccoglie i risultati di una ricerca voluta dalla Facoltà Teologica Pugliese sulla condizione dei preti in Puglia. Inchiesta innovativa perché dedicata non soltanto all’acquisizione di dati empirici, ma a verificare se e come avviene l’immaginazione del futuro personale e della Chiesa da parte di presbiteri di diverse età e condizioni. In tempi di crisi, quando il futuro si colora delle tinte della minaccia, a fronte del rischio della riduzione funzionalistica del ministero presbiterale, ricordare l’essenzialità dell’immaginazione significa anche ridare fiato al primato del desiderio sulla costrizione rappresentata dai molti bisogni pastorali e affermare che l’uomo, e così anche il prete, è chiamato prima a creare che a fare. A essere creativo, più che esecutore.
€ 4,00
 

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