«Un tempo, andava da sé, non solo la nascita, ma la vita tutta. Oggi non va più da sé. Occorre sempre da capo scegliere. Occorre addirittura programmare la vita – pare. Proprio perché non va da sé, la vita minaccia di non andare affatto». Le parole di mons. Giuseppe Angelini, noto teologo moralista e parroco, riassumono il senso e l’attualità della riflessione che segue. Il tema è infatti latente nella comunicazione pubblica e la sua debolezza non riesce più a fornire quella mediazione culturale che, anche solo qualche decennio fa, operava e sosteneva la generazione e i suoi significati. Per questo appare decisivo il compito di pensare il tema della nascita e di istruire così il linguaggio per dire quello di cui la cultura non parla più. Secondo l’autore, la Chiesa ha una responsabilità particolare riguardo a tale compito, sia per motivi legati alla situazione storico-religiosa presente, che trarrebbe vantaggio dalla ripresa del suo patrimonio antropologico, sia anche per ragioni legate alla missione di sempre, perché: «per dire e per vivere la verità del battesimo è indispensabile esplicitare quel rimando alla vita per sempre che, pur iscritto già nella prima nascita, non trova risorse per essere compreso e vissuto se non grazie alla vicenda successiva, ma decifrata alla luce della parola del vangelo mediante la fede». Pubblichiamo qui la prima parte del saggio, frutto di un incontro per operatori pastorali promosso dall’Ufficio per la pastorale della famiglia della Diocesi di Chiavari, e tenuto a Sestri Levante. La conclusione comparirà sul numero del prossimo gennaio.
Il testo che qui pubblichiamo riproduce l’intervento che Tomáš Halík, sacerdote e docente di Sociologia della religione alla Charles University di Praga, ha tenuto a Roma lo scorso settembre alla Settimana residenziale dei nuovi vescovi. Si tratta di una riflessione di grande capacità sintetica e forza sistematica che rilegge il senso del cristianesimo attuale e dell’azione della Chiesa nel quadro dei mutamenti della modernità. Il pensiero è articolato in 33 agili proposizioni che articolano un esercizio di ‘kairologia’, «un’ermeneutica teologica dei processi culturali e sociali. Tali processi naturalmente prevedono dei momenti di crisi. Ma le crisi possono essere viste con gli occhi della fede, come sfide e opportunità, come kairos, come parte del processo di insegnamento di Dio, e come un impulso alla maturazione». Il testo sintetizza i contenuti dell’ultimo libro dell’autore, Pomeriggio del cristianesimo. Il coraggio di cambiare, recentemente edito da Vita e Pensiero.
Le recenti emergenze, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, hanno visto una forte ripresa di campagne di solidarietà. Don Franco Manzi, biblista e docente presso la Facoltà teologica di Milano, cogli e queste generose iniziative quale provocazione per precisare caratteristiche e senso cristiano della beneficenza. Lo fa rileggendo con attenzione l’importante episodio della colletta organizzata da Paolo in varie comunità cristiane per aiutare la Chiesa-madre di Gerusalemme in forti difficoltà economiche. La sapiente rilettura delle pagine neotestamentarie ci mostra come il significato dell’elemosina sia altro dal valore economico del gesto o dal riflesso di una reazione emotiva, ma abbia in sé un riferimento teologico nel «Dio della carità», uno ecclesiologico – si tratta di una diakonía che edifica la Chiesa – e infi ne un fondamento cristologico nella partecipazione all’agápe stessa di Cristo.
Proseguiamo la segnalazione di bibliografie ragionate sulla proposta scritturistica del lezionario corrente nell’intento di fornire un servizio alla preparazione della predicazione domenicale. Don Matteo Crimella, docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale di Milano, propone un’aggiornata rassegna dei testi più significativi sul vangelo di Matteo editi in lingua italiana negli ultimi anni. Si tratta di una scelta fra la ricca produzione italiana e le traduzioni dei più noti autori stranieri; i testi citati sono connotati da diverso tenore scientifico, comunque presentati in modo da essere accessibili e utili alla formazione personale di cui il lettore ha bisogno, nella fiducia che tali opere sappiano generosamente ripagare dell’impegno profuso. Per un più agile orientamento nella lettura, la presentazione distingue gli studi in Introduzioni, Commentari e Studi e conclude offrendo una chiave sintetica di comprensione dell’opera matteana quale ‘libro del discepolato’.
La ricca meditazione di Madre Maria Grazia Girolimetto, badessa del monastero benedettino Mater Ecclesiae dell’isola di San Giulio, sul lago d’Orta (NO), propone un originale sguardo sulla sinodalità, letta in una prospettiva legata alla quotidiana esperienza della vita monastica che, illuminata e guidata dalla Regola, si configura come costante esercizio di incontro e ascolto comunitario e quindi di discernimento e decisione. La riflessione delinea così un interessante profi lo della sinodalità, inteso soprattutto quale stile e arte spirituale, che trova nel monastero l’officina nella quale fare apprendistato, ma che offre alla Chiesa tutta preziose e profonde indicazioni per ricordare al processo sinodale il necessario, cristallino, tenore evangelico.
Céline Béraud, sociologa e direttrice dell’EHESS (École des hautes études en sciences sociales) di Parigi, propone qui un interessante e sofferto quadro delle tensioni che hanno attraversato la Chiesa cattolica francese negli ultimi anni. Un forte impatto hanno infatti avuto le reazioni agli atteggiamenti da essa tenuti di fronte alle sfide poste da alcuni temi cosiddetti sensibili. Ma ancora più intenso è stato lo smarrimento seguito ai numerosi scandali sessuali recentemente venuti alla luce. Senza dimenticare, in questo complicato contesto, la ricerca di un rilancio del discernimento ecclesiale attraverso un programma triennale dedicato alla «conversione ecologica». Il saggio, che nutre la rubrica Chiese dell’altro mondo, è tratto dal volume Le catholicisme français à l’épreuve des scandales sexuels, Éditions du Seuil, Paris 2021, qui pubblicato per gentile concessione dell’Editore.