Libri di Luca Diotallevi - libri Rivista del Clero Vita e Pensiero

Luca Diotallevi

Titoli dell'autore

Più piccolo, più religioso, meno rilevante. Com’è cambiato il cattolicesimo italiano negli ultimi 40 anni digital Più piccolo, più religioso, meno rilevante.
Com’è cambiato il cattolicesimo italiano negli ultimi 40 anni
Anno: 2015
Proponiamo qui un’analisi sociologica dei principali cambiamenti che hanno segnato le trasformazioni della Chiesa italiana negli ultimi decenni. Il saggio di Luca Diotallevi, docente di Sociologia all’Università di Roma TRE, non si limita a fotografare la vicenda analizzata ma ne offre una rilettura che, al di là degli esiti – «il cattolicesimo italiano si presenta più piccolo e più religioso, meno influente in ambiti extra-religiosi e più esposto al fascino del nuovo boom del religioso » – segnala come la Chiesa del nostro Paese abbia perseguito delle «de-formazioni» verso un progetto «neocler icale», i cui risultati attendono ancora una valutazione critica, che non è stato il frutto di una scelta obbligata, anzi si è affermato in alternativa a opzioni altrettanto realistiche...
€ 3,60
Clero in trasformazione. Il caso italiano digital Clero in trasformazione. Il caso italiano
Anno: 2014
Il testo qui pubblicato riproduce la relazione che il prof. Luca Diotallevi (docente di Sociologia all’Università di Roma TRE) ha tenuto all’ultima assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana ad Assisi. Si tratta di una sintesi delle ricerche condotte a cura dell’Osservatorio Socio Religioso della CEI negli ultimi anni...
€ 3,60
Matrimonio e bene comune digital Matrimonio e bene comune
Anno: 2012
Il saggio di Luca Diotallevi, docente di Sociologia all’Università di Roma TRE, interroga il senso dell’istituto matrimoniale a partire dall’interesse pratico della sua relazione col bene comune. L’approccio consente di superare polarizzazioni ideologiche a proposito di un tema di grande attualità che spesso non trova una trattazione che ne colga l’intimo nesso con l’edifi cazione della civitas, cioè con la sua valenza nel costruire quei beni che sono indispensabili al vivere dei membri di una società. L’indagine sulla relazione tra bene comune e i caratteri del matrimonio messi in luce dal Magistero della Chiesa cattolica mostra come il matrimonio sia una condizione non sufficiente ma necessaria al bene comune e quindi come sia impossibile concepire e perseguire un bene comune che non contempli anche il riconoscimento e la tutela dei diritti dell’istituzione matrimoniale. L’Autore si dichiara convinto che questo sia il corretto approccio al tema del rilievo civile del matrimonio. Annoverare il matrimonio «dentro la lista corta e varia degli elementi costitutivi del bene comune, definisce questo e conferisce forza a quello. […] Al contrario, impropri e infondati eccessi non fanno altro che gettare sospetto sul matrimonio e contemporaneamente impoveriscono o banalizzano la nozione di bene comune».
€ 4,00
La 'parabola' del laicato cattolico italiano digital La 'parabola' del laicato cattolico italiano
Anno: 2012
L’ultima Settimana sociale dei cattolici italiani, tenutasi a Reggio Calabria nel 2010, ha, secondo l’analisi di Luca Diotallevi (docente di Sociologia all’Università di Roma Tre), valore di parabola, nello specifi co senso biblico di evento linguistico che chiama l’interlocutore a una fattiva presa di posizione, precisamente interpellando i laici cattolici a partecipare alla vita della civitas. Reggio Calabria risolleva così la questione dell’apostolato dei laici, pratica che ha subito una forte e sorprendente crisi dopo il Vaticano II, l’evento ecclesiale che pure l’ha riconosciuta e riproposta con energia e autorità sorprendenti. Fra le principali ragioni di questa scomparsa va considerata l’attrazione nella pastorale che l’azione laicale ha subito in questi anni. Confi gurazione problematica, poiché rischia di comprimere e deformare la peculiare azione profetica e santifi - catrice dell’intero popolo di Dio. A giudizio del prof. Diotallevi «la crisi dell’apostolato dei laici costituisce evidentemente un danno grave per la civitas e per la intera ecclesia, e per l’esperienza di fede di tutti e di ciascuno. Produce una crisi che a chi è laico toglie tanto, ma tanto toglie anche a chi nella Chiesa non da laico, ma che accanto e di fronte a laici è chiamato a vivere e a comprendere se stesso e la particolarità dello stato o del ministero in cui si trova». Una ripresa dell’apostolato laicale è certo auspicabile e possibile, ma solo a partire dagli stessi laici, a condizione che si dispongano a una spiritualità rigorosamente cristocentrica, dalle forme altrettanto rigorosamente ecclesiali.
€ 4,00
Tra individualismo e voglia di comunità. La difficile transizione del cattolicesimo oltre le state society. II digital Tra individualismo e voglia di comunità. La difficile transizione del cattolicesimo oltre le state society. II
Anno: 2011
Concludiamo la pubblicazione dello studio di Luca Diotallevi, docente di sociologia all’Università di Roma Tre, che, dopo aver fornito le categorie necessarie alla comprensione della problematica di fondo (cfr. la prima parte dello studio sul n. 2/2011), si propone di mostrare gli elementi di rischio implicati in questo delicata transizione culturale, ma anche le opportunità di cui le Chiese italiane dispongono nell’immaginarsi in un futuro diverso: esse infatti possiedono ancora un ricco patrimonio di risorse consegnate dalla tradizione, tra cui certe istituzioni a elevato tasso di ecclesialità. Esse rappresentano talenti dei cui frutti si potranno avvalere – come già nel passato recente – non solo la società italiana e la Chiesa che è in Italia, ma anche la Chiesa universale e la società europea.Tale eredità postula la responsabilità di un’azione coerente e coraggiosa, poiché, ricorda il prof. Diotallevi, «non c’è altro mezzo per far fruttare i talenti che trafficarli, non c’è mezzo per cogliere le opportunità che affrontare i rischi che pure le accompagnano».
€ 4,00
Tra individualismo e voglia di comunità. La difficile transizione del cattolicesimo oltre le state society. I digital Tra individualismo e voglia di comunità. La difficile transizione del cattolicesimo oltre le state society. I
Anno: 2011
Il denso studio di Luca Diotallevi, docente di Sociologia all’Università di Roma Tre, affronta la questione delle possibili forme di sopravvivenza delle Chiese occidentali nell’odierno contesto sociale che vede un intero ‘mondo’ finire. Infatti per circa tre secoli le comunità dei credenti hanno vissuto in un mondo, quello delle state society, caratterizzato da una rilevante infrastruttura religiosa a matrice cristiana, dove lo Stato legittimava la religione e le assegnava un ruolo. Ora che questo ‘mondo cristiano’ sta scomparendo, accompagnato dal tramonto di un sistema di riferimenti abituali e rassicuranti, siamo provocati direttamente, come cristiani e come Chiesa, e invitati a una coraggiosa operazione di discernimento. La riflessione del prof. Diotallevi, dopo aver fornito le categorie necessarie alla comprensione della problematica di fondo, si propone di offrire il contributo della sociologia nel cogliere sia gli elementi di rischio implicati in questo delicato passaggio sia (nella seconda parte dell’articolo, che verrà pubblicata sul n. 3/2011) le opportunità di cui la Chiesa italiana dispone nell’immaginarsi in un futuro diverso.
€ 4,00
Abitare la crisi. La 'professione' del prete in un tempo di transizione. II digital Abitare la crisi. La 'professione' del prete in un tempo di transizione. II
Anno: 2010
In questa seconda parte del suo contributo Luca Diotallevi (docente di Sociologia all’Università di Roma Tre) delinea anzitutto il quadro socioreligioso che il cattolicesimo italiano ha ricevuto in eredità dal secolo scorso, caratterizzato da una buona qualità istituzionale, da un laicato corresponsabile e da un significativo radicamento popolare. Ciò consente di affrontare con buone risorse la crisi e la transizione che stiamo vivendo, che toccano anche la figura del prete. Essa è esposta, rileva l’Autore, a due processi di degenerazione: l’inseguimento della domanda religiosa e l’accomodamento in un profilo impiegatizio del ministero. Per contrastare queste due derive Diotallevi propone di coltivare con cura cinque luoghi critici: il sapere teologico, lo spessore umano, l’appartenenza al presbiterio, l’esercizio dell’autorità, il rifiuto del clericalismo.
€ 4,00
Abitare la crisi. La 'professione' del prete in un tempo di transizione.I digital Abitare la crisi. La 'professione' del prete in un tempo di transizione.I
Anno: 2010
Percezione diffusa è che stiamo vivendo un tempo di profonda transizione: un ‘mondo’ sta per finire, senza che se ne sia ancora delineato uno nuovo. Questa fine comporta la crisi di tutte le istituzioni, con le loro norme, conoscenze e valori. L’articolo di Luca Diotallevi (docente di Sociologia all’Università di Roma Tre) mette a tema la domanda: come abitare questa crisi? La prospettiva secondo cui la riflessione si svolge è quella propriamente sociologica, cha aiuta a comprendere le dinamiche e i meccanismi in atto. In particolare, l’Autore si sofferma sul prete come ‘professionista’, intendendo questo termine nel suo significato tecnico di persona che sviluppa e attua una competenza autorevole e riconosciuta all’interno di un’istituzione. In quest’epoca di crisi la professione del prete, che in Italia mostra ancora una singolare tenuta, è tuttavia aperta a due derive degenerative: la trasformazione in imprenditore (il prete ‘carismatico’ che cerca di attrarre clienti, anche a costo di ‘svendere la merce’) o in impiegato che si limita ad amministrare la domanda religiosa. Il cedimento rispetto a tali derive espone al rischio di un esito negativo della crisi per l’istituzione Chiesa. Per contrastare queste tendenze, Diotallevi in conclusione propone cinque luoghi di rinnovamento dei preti come «professionisti di una religione di Chiesa»: il sapere teologico, lo spessore umano, la relazione con il presbiterio, l’esercizio corretto dell’autorità e l’assenza di clericalismo. Data la sua lunghezza, lo studio viene pubblicato in due riprese.
€ 4,00
Cattolicesimo e modernizzazione: vecchie e nuove sfide digital Cattolicesimo e modernizzazione: vecchie e nuove sfide
Anno: 2008
È consuetudine della nostra Rivista ospitare contributi che aiutino a leggere la situazione del cristianesimo nelle nostre società occidentali e la sua possibile evoluzione. La riflessione del prof. Diotallevi, docente di sociologia presso l’Università di Roma Tre, si pone in questa linea: assumendo e facendo operare con destrezza gli strumenti ermeneutici che la sociologia ha sviluppato in questi ultimi tempi, il suo contributo tenta un’analisi e un’interpretazione delle originalità che il fenomeno religioso assume nel nostro Paese rispetto alle altre nazioni europee, spingendo a ipotizzare l’esistenza al riguardo di un ‘caso italiano’. Talvolta l’acutezza delle argomentazioni permette all’autore posizioni e punti di vista innovativi rispetto all’opinione comune: ospitiamo volentieri questa nuova posizione perché capace di far sorgere in noi più di una domanda, e di stimolare tutta una serie di questioni con cui la riflessione ecclesiale e la teologia non possono non confrontarsi.
€ 4,00
Il clero diocesano fra vent’anni: tempo di politiche ecclesiastiche digital Il clero diocesano fra vent’anni: tempo di politiche ecclesiastiche
Anno: 2005
Ospitiamo, in queste pagine, una sezione monografica dedicata ai cambiamenti in atto nella figura del prete in Italia. Lo spunto per la riflessione è offerto dall’articolo di Luca Diotallevi (docente di Sociologia all’Università di RomaTre), che prende le mosse da una recente ricerca empirica sui sacerdoti diocesani in Italia, per tracciare alcuni scenari che si potrebbero verificare da qui a vent’anni. Certe tendenze sono risapute (invecchiamento e diminuzione quantitativa, ad esempio), altre sono meno note (gli esiti ‘organizzativi’ di tale diminuzione, i cambiamenti di cultura e mentalità). Un dato è sicuro: tra vent’anni la situazione sarà molto diversa rispetto a quella odierna. Gli anni a venire saranno occasione preziosa per affrontare le difficoltà delle mutazioni in fieri, senza dover operare «con l’acqua alla gola, sotto la pressione di tempi stretti e di necessità drammaticamente stringenti». In particolare, l’autore sottolinea l’urgenza di politiche vocazionali e formative attive. Il ricorso massiccio a clero straniero, con cui si cerca di rimediare al problema in alcune regioni d’Italia, comporta infatti seri problemi. Si pone insomma una seria questione progettuale, da affrontare con fiducia, intelligenza e slancio: ne va del futuro della nostra Chiesa.
€ 4,00
 

Inserire il codice per attivare il servizio.