Ci pare utile proporre un secondo contributo sulla crisi del rapporto tra le generazioni, dopo quello recente di mons. Franco Giulio Brambilla (1/2014, pp. 6-17). Secondo Francesco Stoppa (psicanalista presso il Dipartimento di salute mentale di Pordenone e autore di un magnifi co libro sul tema: La restituzione, Milano 2011) la diffi coltà diffusa nel trasmettere il sentimento della vita va ascritta alla generazione degli adulti, mossa dall’inconscia convinzione che il mondo e la storia fi niranno con loro e che i fi gli non saranno capaci di abitarli e cambiarli. Insieme, è vero anche che si è rotto il patto tra famiglia e società, disarticolato dalla logica imperante del consumo, del profi tto, dell’individualismo e del relativismo etico. In questo paesaggio di rovine è tuttavia ancora possibile quel misterioso appuntamento tra le generazioni che scandisce il fl uire della storia: saranno le giovani generazioni a raccogliere, in forme e modi inediti, il testimone che gli adulti hanno lasciato cadere. Il contributo verrà pubblicato nel volume «Ho ricevuto, ho trasmesso» (edito da Vita e Pensiero, in libreria alla fi ne di aprile), che raccoglie gli interventi di un incontro di studio promosso dal Pontifi cio Consiglio per la Famiglia nel novembre scorso.
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