Gilles Routhier
Titoli dell'autore
«Gaudium et spes» oggi. Una ripresa metodologica. I
novitàdigital

Anno:
2023
Promulgata da Paolo VI il 7 dicembre 1965, l’ultimo giorno del Concilio, Gaudium et spes è probabilmente il documento più discusso; ancor oggi si obietta sulla sua autorevolezza, a motivo dell’indole ‘pastorale’ che la caratterizza e del riferirsi a una lettura dei «segni dei tempi» di una fase storica ormai tramontata. Il prof. Gilles Routhier, docente di Ecclesiologia e Teologia pratica presso l’Università Laval (Québec), sostiene in questo ampio e originale studio che stare oggi nel solco del suo insegnamento non significa semplicemente ripetere dei contenuti, ma «riprendere il suo gesto» e cioè essenzialmente la capacità di rimanere in quello «stato di ricerca che condusse a porre diversamente i problemi e a porli in modo nuovo»...
€ 3,60
Nuove vie del dialogo ecumenico
digital

Anno:
2017
Il pontificato di papa Francesco ha impresso un nuovo stile anche nell’approccio all’azione ecumenica. Pur non sottovalutando l’importanza del livello dottrinale del dialogo, il pontefice intende l’ecumenismo soprattutto come azione già disponibile, che inizia da un «fare insieme». In questa breve nota il prof. Gilles Routhier, docente alla Facoltà di teologia dell’Università Laval, Québec, riassume le tre linee ispiratrici dell’ecumenismo di Francesco ...
€ 3,60
"Come ad amici". Lo stile dialogico del Vaticano II
digital

Anno:
2014
"Un concilio che non sia recepito è un concilio che rimane senza effetto". Questa lapidaria affermazione di Y. Congar fa intuire il carattere strategico di un’adeguata riflessione sulla ricezione del Concilio Vaticano II a 50 anni dalla sua celebrazione...
€ 3,60
L’eredità del Vaticano II
digital

Anno:
2012
La prossima celebrazione del 50° anniversario del Vaticano II segna
un passaggio importante nella storia della sua ricezione: usciti ormai
di scena i protagonisti che hanno ‘fatto’ il Concilio, si apre la delicata
fase del passaggio della sua eredità alle nuove generazioni. ll prof.
Gilles Routhier, docente alla facoltà di Teologia dell’Università Laval,
Québec, mette a fuoco le condizioni che possano rendere effettivo il
passaggio di un lascito così impegnativo: anzitutto superando la tentazione
di ridurre il Concilio a un insieme di testi da conoscere e da
trasmettere alla nuova generazione come un deposito inalterato, ma
valorizzandolo «come modo originale di rifl essione e come atteggiamento
fondamentale, una maniera d’impadronirsi delle questioni
di un’epoca e un metodo per pensare nella fede». Per mantenere
questo livello sostanziale di trasmissione, sottolinea il prof. Routhier,
è necessario «riprendere una lettura degli insegnamenti conciliari
includendo l’orizzonte d’attesa del nuovo pubblico-lettore». Senza
questa attenzione l’interesse per il Concilio declinerà irrimediabilmente
e la sua eredità andrà gradualmente a perdersi. Il testo costituisce
l’Introduzione al volume di G. Routhier, Un Concilio per il XXI
secolo, di imminente pubblicazione presso Vita e Pensiero.
€ 4,00
Sull’interpretazione del Vaticano II. L’ermeneutica della riforma, compito per la teologia, II
digital

Anno:
2011
Pubblichiamo qui la seconda parte del saggio dedicato da Gilles
Routhier, docente alla facoltà di Teologia dell’Università Laval, Québec,
al dibattito sull’interpretazione del Concilio Vaticano II (per la prima
cfr. il fascicolo 11/2011, pp. 744-759). L’Autore mette a fuoco lo sviluppo
del tema a partire dal 1985, quando la discussione, segnata in modo
decisivo dal confronto con la corrente lefevbriana, vede il progressivo
affermarsi dell’idea di una ‘ermeneutica della riforma’, portatrice
di un’idea complessa di tradizione, capace di andare oltre la giustapposizione
fra le tesi che vorrebbero il Concilio in posizione di ‘rottura’
ovvero di ‘continuità’ col Magistero precedente. Secondo l’Autore, entrambe
concluderebbero alla svalutazione del significato del Vaticano II,
la prima considerandolo in diversi punti ‘eretico’, la seconda affermando
che, alla fine, il Concilio non ha detto altro che quello che già era
noto. Oltre questa riduttiva contrapposizione, la prospettiva di Benedetto
XVI richiama che al tempo del Concilio tre grandi questioni attendevano
una risposta: la relazione tra scienza e fede, fra Chiesa e Stato
moderno, il pluralismo religioso; a tutte il Vaticano II ha dato una
risposta che conteneva una certa forma di discontinuità, ma senza abbandonare
la continuità dei principi, poiché, afferma il Papa, «è appunto
in quest’insieme di continuità e di discontinuità a diversi livelli che
consiste la natura della vera riforma».
€ 6,00
Sull’interpretazione del Vaticano II. L’ermeneutica della riforma, compito per la teologia
digital

Anno:
2011
Il prossimo anno verranno celebrati i 50 anni dell’apertura del Concilio
Vaticano II, distanza temporale che consente di riprendere con maggior
ponderazione il dibattito sul significato che quell’evento di capitale
importanza assume per il futuro della Chiesa. In particolare ancora
molto viva è la discussione su come debba essere interpretato il suo
insegnamento in rapporto alla tradizione magisteriale della Chiesa postridentina.
ll prof. Gilles Routhier, docente alla facoltà di Teologia dell’Università
Laval, Québec, cerca in questo suo intervento di ricostruire
tale dibattito relativamente alla disputa che contrappone
un’ermeneutica della ‘rottura’ a una della ‘continuità’. In questa prima
parte del suo intervento (la seconda comparirà sul n. 12 della Rivista)
la ricostruzione prende le mosse dai negoziati condotti dalla Santa Sede
con mons. Lefebvre e il suo gruppo, quindi analizza la scelta, operata
negli anni ’80 dal card. Ratzinger, di sottolineare la ‘continuità’ dell’insegnamento
conciliare in dialettica con le posizioni tradizionaliste
del vescovo di Écône. Il saggio verrà completato sul prossimo numero
dalla presentazione della proposta che papa Benedetto XVI ha posto
in primo piano: quella di un’ermeneutica della riforma. Secondo
Routhier questa autorevole indicazione rappresenta un compito importante
per la teologia, che non deve accontentarsi di una concezione
meccanica e ripetitiva della tradizione, fino ad ora incapace di cogliere
il Concilio Vaticano II nella ricchezza dei suoi significati.
€ 4,00
Il Vaticano II, riferimento per la ‘nuova evangelizzazione’
digital

Anno:
2011
Lo scorso 4 marzo sono stati pubblicati i Lineamenta in preparazione
al prossimo Sinodo dei Vescovi che si terrà nell’ottobre 2012
sul tema della ‘nuova evangelizzazione’. Sul significato di questa
espressione pare opportuno avviare un approfondimento, anche
per sottrarla ad un uso generico. ll prof. Gilles Routhier, docente alla
Facoltà di teologia dell’Università Laval, Québec, in questo suo
documentato studio intende precisare quale progetto e quale programma
siano presupposti nella categoria di ‘nuova evangelizzazione’.
Operazione possibile anzitutto riprendendo il ricco insegnamento
di Giovanni Paolo II, che ha coniato l’espressione e ne ha
approfondito il significato in relazione all’insegnamento del Vaticano
II, con la sua sistematica attenzione ai destinatari dell’annuncio
e al loro contesto. Perciò l’Autore può affermare che è proprio
«questa visione del Concilio Vaticano II come annuncio del Vangelo
in una forma adattata alla nostra epoca a essere a fondamento della
nuova evangelizzazione». Conseguentemente: «Prendere il Concilio
Vaticano II come criterio di orientamento della nuova evangelizzazione
vorrà dire riappropriarsi di tale prospettiva e metterla in
pratica oggi».
€ 4,00
Il «‘martirio’ dell’amore» o il martirio nel quotidiano
digital

Anno:
2010
In queste ultime settimane il grande successo del film «Uomini di
Dio» mostra quanto sia significativa la vicenda dei monaci di Tibhirine,
trucidati nel 1996 da un gruppo di terroristi islamici sui monti
dell’Atlante in Algeria. In questo articolo Gilles Routhier (docente alla
Facoltà di teologia dell’Università Laval, Québec) analizza nel corpus
degli scritti di Christian de Chergé – priore della comunità – la
sua riflessione sul tema del martirio, andando così alle radici della luminosa
testimonianza offerta poi da lui stesso e dai suoi monaci. Il
martirio più che un evento straordinario ed eroico viene considerato
come l’estremo sigillo del dono di sé nella semplicità quotidiana
del monaco così come del cristiano in genere. «Il martire dell’amore
diviene allora un modo per la Chiesa di essere compagna di strada
con l’umanità ferita, di proseguire la conversazione con gli altri, senza
imporre nulla, senza alzare la voce, ma mettendo il grembiule e lavando
i piedi di chi si presenta e chiamando “amico” anche chi agisce
con violenza, spingendosi fino ad offrirgli il proprio perdono».
€ 4,00
La ricezione del Concilio. Mentalità, soggetti e tempo di un percorso laborioso
digital

Anno:
2010
Presentiamo la relazione che il prof. Gilles Routhier, docente alla Facoltà di teologia dell’Università Laval, Québec, ha proposto alla giornata di studio su Che cosa è successo nel Vaticano II, recentemente tenutasi all’Università Cattolica di Milano. Lo studio affronta la complessa problematica della ricezione ecclesiale del Vaticano II, focalizzando l’attenzione sull’accoglienza del messaggio conciliare inteso come proposta
di un nuovo stile ecclesiale nel rapporto con il mondo, valutando quindi l’incidenza del fattore generazionale sui processi di recezione.
Proprio l’approfondimento di questo secondo e poco esplorato interesse si rivela la pista più feconda di suggestioni. L’Autore invita a considerare come i difetti della pur positiva ricezione della prima generazione postconciliare abbiano determinato un atteggiamento della seconda generazione particolarmente sensibile al profilo identitario della fede cristiana. Questo conflitto generazionale suggerisce un cambiamento di approccio al corpus conciliare: terminata la fase delle ricostruzioni storiche, è forse venuto il momento di favorire un incontro fruttuoso fra il Vaticano II e le giovani generazioni, approfondendo le tematiche della relazione con la cultura, con il mondo e con gli altri,
particolarmente vive nei testi conciliari e, sia pur con diversa sensibilità, cruciali anche per i giovani credenti oggi.
€ 4,00
Nuovi ministeri, Chiese locali e il futuro della missione
digital

Anno:
2009
Non soltanto nel Nordeuropa o nel Nordamerica (luoghi ben conosciuti
dall’autore di questo articolo), ma ormai anche in Italia molte
diocesi oggi chiamano e destinano dei laici a svolgere un ministero a
servizio del Vangelo e a nome della Chiesa. Molte di esse hanno anche
ristabilito il diaconato. La diminuzione del numero dei preti ha di
sicuro favorito questo nuovo stato di cose, ma non può essere additata
come l’unica giustificazione. Ospitiamo volentieri al riguardo la riflessione
del prof. Gilles Routhier, teologo canadese ormai conosciuto
dai lettori della Rivista, perché ci aiuta a costruire un quadro
interpretativo capace di indicarci la giusta prospettiva nel leggere il fenomeno
in atto. Questi «nuovi ministeri» traducono nella pratica la
consapevolezza della comunità ecclesiale circa l’annuncio del Vangelo,
promossa dal Concilio Vaticano II. Questi nuovi ministeri sono perciò
una chance non soltanto perché permettono alla Chiesa di andare
avanti, ma soprattutto perché la riorientano alla missione in mezzo
agli uomini, avendo come obiettivo il Regno. Questi «nuovi ministeri»
sono un terreno nel quale la Chiesa è chiamata a misurarsi con una
grande scelta: o cercare continuamente rimpiazzi per riproporre un
modello istituzionale superato dai cambiamenti culturali in atto; o
osare il coraggio di re-istituire il campo del ministero ecclesiale, sicura
dell’assistenza di uno Spirito che non smette di accompagnare il
popolo di Dio dentro la storia degli uomini.
€ 4,00
Pensare oggi la Chiesa di domani
digital

Anno:
2007
È nel contempo storica e prospettica la riflessione offertaci in queste pagine da Gilles Routhier, docente di Teologia all’Université Laval, Quebec, e all’Institut Catholique di Parigi. La memoria del Concilio Vaticano II diventa l’occasione per delineare le sfide che attendono la Chiesa nell’immediato futuro. Senza farsi facile profeta, ma mantenendo la lucidità del pensiero che è propria della riflessione teologica, l’intento dell’Autore è di accompagnarci lungo alcuni dei sentieri che l’evento conciliare ha saputo aprire, mostrandoci i tanti lavori in corso che domandano ancora impegno ed energie, per proseguire quell’opera di ‘aggiornamento’ che contraddistingue il passato recente, il presente e anche il futuro prossimo della nostra Chiesa.
€ 4,00
Per una comunità cristiana grembo di iniziazione: quali scelte formative?
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Anno:
2006
L’iniziazione cristiana continua a essere un tema di grande attualità per la Chiesa italiana, impegnata in molte diocesi a un lavoro di revisione e di rilancio. Un significativo contributo al riguardo è qui proposto da Gilles Routhier, docente di teologia all’Université Laval, Quebec, e all’Institut Catholique de Paris. La prospettiva di lettura e di analisi si mostra interessante e densa di prospettive per il nostro contesto ecclesiale: ci è chiesto di immaginare un’azione pastorale che non sia frutto di un lavoro di pura e semplice archeologia (il ripristino di un catecumenato che già alle sue origini si è mostrato al plurale e con varie sfaccettature), ma il risultato di un vero e proprio esercizio di teologia pratica: la traduzione della memoria cristiana dentro le strutture culturali odierne, che usiamo per dire la nostra identità e la nostra storia. I concetti di «formazione permanente» e di «città educativa» possono così diventare il modo di dire oggi l’intenzione originaria che sta dietro al sorgere dell’istituto del catecumenato nelle Chiese antiche.
€ 4,00
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